Dopo due anni in cui l’attività pubblica era stata segnata dalle restrizioni pandemiche, il 2022 ha raccolto i frutti del profondo lavoro strutturale e di comunicazione 2020-2021, come cesto posto a valle di un flusso torrentizio da record. 5.000 visitatori in sei mesi ci pongono ora nel gotha del 20% di musei e parchi italiani più visitati; e la community online va verso i 40.000 utenti fra website, newsletter e social (FB, IG, YT), con tassi di apertura e una ricaduta nelle prenotazioni che viaggiano a percentuali doppie rispetto alla media di settore.
Cos’abbiamo fatto nel 2022: abbiamo riattivato i workshop estivi ed anche il network sui lazzaretti europei, con pubblicazioni, incontri ed esposizioni condivise sui lazzaretti di Verona, Cagliari e Bergamo.
Abbiamo insistito sulla dimensione paesaggistica “Il Sentiero delle Barene”, che mostra l’attualità esemplare della Laguna di Venezia e che nel 2019 aveva indicato la prossima via ecomuseale. Le sue due visite guidate speciali stagionali sono diventate l’apertura e la chiusura di stagione (“Il Sentiero delle Barene di Primavera” durante la fioritura e la nidificazione, e “d’Autunno” al tempo della migrazione e delle prime alte maree); e aggiungendo gli spin-off “Il Sentiero delle Barene dall’Acqua”, cioè il giro dell’isola in kayak, e “Il Sentiero delle Barene dall’Aria” dedicato al bird/biowatching.
Il magazine digitale “La Biblioteca delle Isole” e il festival diffuso “Civiltà sull’Acqua” hanno compiuto la loro fase di start up biennale di sperimentazione ottenendo buonissimi riscontri. E con l’isola scelta ormai trenta volte l’anno come caso-studio delle più diverse università e come buona pratica dei più diversi progetti europei, abbiamo creato anche un’ultima ‘scatoletta’ per l’ecomuseo, dedicata alla citizen science: il “Laguna Living Lab” (cominciato con un workshop sul benessere psicologico e sociale con l’Università degli Studi di Milano e dando casa all’Atlante del cibo lagunare dell’Università Iuav di Venezia).
2020/21/22 è stato un triennio faticosissimo, ma che, nei fatti e nei feedback, ha dato ragione al processo avviato per sopravvivere e reagire proattivamente allo shock pandemico esploso a inizio 2020. E aggiungendoci il 2019, nell’ultimo quadriennio abbiamo vinto un bando all’anno e siamo stati scelti come intervento speciale di un progetto che ha vinto un ERC Advanced Grants.
Il 2023 ci dirà se la lungimiranza imbracciata è quella giusta, quella che permetterà di scavallare nella seconda fase, facendo fare il salto a questo avventuroso e complesso progetto non profit salmastro.
“Chi vuole fare grandi cose deve pensare profondamente ai dettagli.” (Paul Valery)